La
valutazione di qualit� in psichiatria.
Il progetto F.ER.RO
Quality
assessment
in mental health. The
F.ER.RO Project
di
Giovanni Rossi ,
Arcadio Erlicher,
Elisabetta Rossi
Premessa
Al
continuo aumento della domanda di salute, che si � accompagnato al
miglioramento delle condizioni economiche, � corrisposto tradizionalmente
l'aumento delle risorse finanziarie, umane, strutturali impegnate.
Oggi sappiamo
che questo modello basato sulla tripla crescita di ricchezza, domanda di
salute, risorse dedicate, ha ampiamente superato il limite di sopportabilit�
per il nostro modello di sviluppo.
L'unica
risposta possibile, per non diminuire il livello di salute raggiunto dalla
popolazione, � ritenuta quella di migliorare la qualit� dell'assistenza
sanitaria: "ottenere il massimo miglioramento possibile al costo pi�
basso" (Donabedian [1],
[2]).
In tale
accezione il concetto di qualit� appartiene sia alla sfera della valutazione
di efficacia (massimo miglioramento possibile) che della efficienza (al costo
pi� basso). E� del tutto evidente dunque che efficacia ed efficienza, non
vanno contrapposte, ma anzi possono crescere in parallello. Purch� si abbia
l'avvertenza di partire dalla efficacia (selezionare i trattamenti efficaci),
per arrivare alla efficienza (Cochrane [3]).
La valutazione
della qualit� dei servizi erogati diviene quindi una procedura essenziale per
l'analisi dei benefici ottenuti e dei costi sopportati.
Anche la psichiatria, che pure, tra le specialit� mediche, non pu�
essere considerata ad alto costo tecnologico, e tuttavia si occupa di una
patologia ad alto costo sociale, non sfugge a questa necessit�.
Valutazioni
qualitative in campo psichiatrico presentano peculiarit� proprie rispetto ad
altri ambiti della medicina.
In
particolare:
-
Il
concetto di salute psichica o di benessere psichico � difficilmente
definibile e risente di influenze culturali e politiche non ricomponibili
in un quadro di omogeneit�;
-
La
concordanza sull'inquadramento diagnostico, in assenza di conclusive e
condivise certezze in ordine etiopatogenetico, anche nei confronti delle
forme psicopatologiche pi� gravi e importanti, costituisce di per s� un
problema di cui tenere conto nella ricerca scientifica del settore;
-
Gli
indirizzi terapeutici risentono dei diversi orientamenti etiopatogenetici
e culturali e sono quindi relativamente diversificati, anche per le
medesime forme morbose; allo stato attuale c'� un'obiettiva carenza e,
talvolta, contraddizione circa la valutazione della loro efficacia.
Questi limiti
strutturali dello stato dell'arte in psichiatria originano specifici problemi
relativi all'applicazione delle metodiche della Quality Assurance (QA) proprio
in ordine ai suoi pilastri portanti: indicatori, criteri, standards.
PARTE
PRIMA
1.
Procedure di valutazione, posizionamento e presentazione di
progetto F.ER.RO
La
valutazione dei trattamenti e degli interventi nei campi sanitario e psico
sociale pu� riguardare due distinte fasi:
-
fase
a) riguarda lo studio della efficacia, affidabilit� ed economicit� di
nuove "tecnologie";
-
fase
b) verifica la qualit� della esecuzione pratica di interventi o
trattamenti di cui sia stata raccomandata l'adozione.
Fase
b): della pratica. Ci "si propone di verificare che un intervento, di cui
sia stata raccomandata l'adozione, venga attuato nella pratica secondo modalit�
che permettono di realizzare i benefici attesi in modo ottimale" (Senore-Battista
[4])
- la valutazione ha lo scopo di controllare che l'intervento/trattamento sia
stato fatto secondo le indicazioni contenute nel "libretto
d'istruzioni".
Un secondo carattere che distingue le
metodiche di valutazione di qualit� rispetto agli studi della fase a), �
relativo al setting. Infatti mentre le metodiche utilizzate nella fase a)
richiedono la massima stabilit� del setting - per garantire la riproducibilit�
dello studio -, la valutazione della qualit� delle cure si propone di
modificare il setting-servizio oggetto della valutazione. In questa fase
infatti lo scopo della valutazione � il miglioramento.
In questa sede utilizzeremo il termine
valutazione in quest'accezione: metodica per migliorare la qualit� delle cure
attraverso il confronto con criteri di riferimento e standards predefiniti.
In
psichiatria si utilizza, come sinonimo di cura, il termine: intervento
psichiatrico.
Anche
in questo caso possiamo distinguere due dimensioni dell'intervento
psichiatrico:
-
la
dimensione globale (macro)
-
quella
specifica (micro).
-
o
tutta l'attivit� che si articola nello spazio di un servizio (CSM o SPDC
o servizio riabilitativo) - tipo a;
-
o
tutto il trattamento che riceve un singolo utente (somma delle prestazioni
rilevate dal registro dei casi) - tipo b.
Nella
dimensione globale � possibile equiparare una prestazione: �l'intervento
psichiatrico� con l'agenzia che lo mette in atto. Sar� "intervento
psichiatrico": il servizio psichiatrico territoriale; il medico di
medicina generale che cura un disturbo psichico, una struttura di ricovero,
l'ambulatorio specialistico privato, etc.
Nella
dimensione specifica, viceversa, verranno valutate le singole prestazioni
(colloquio psichiatrico, psicoterapia, visita domiciliare, gruppo
riabilitativo, contatto con i familiari, etc.).
Nell'ambito
della dimensione globale vi � un particolare interesse a valutare la qualit�
del trattamento "servizio psichiatrico territoriale".
Questo
trattamento � infatti di norma indicato come preferibile nella cura e
riabilitazione delle malattie mentali, in particolare delle maggiori.
Si
tratta di un criterio che in Italia � stato addirittura formalizzato in una
legge oramai 17 anni orsono. Tale criterio afferma che la cura delle malattie
mentali viene di norma eseguita in servizi extraospedalieri a carattere
dipartimentale, che tali servizi sono alternativi all'ospedale psichiatrico,
di cui va promosso il superamento. Da tale criterio di trattamento non �
esclusa alcuna forma psicopatologica.
2.
Il modello di
valutazione
Il modello di valutazione messo a punto
prende a riferimento il progetto OMS "Quality Assurance in Mental Health"
e, in particolare, la seguente linea
guida:
"adottare strumenti di valutazione ridotti all'essenziale in modo
da rendere l'uso semplice e concreto, affinch� i programmi di valutazione
diventino parte integrante dell'attivit� del servizio psichiatrico" ([5],
[6])
-
La valutazione deve essere un processo continuo e non un'attivit�
occasionale di breve durata;
-
I
responsabili del lavoro psichiatrico partecipano alla valutazione;
-
E'
necessario valutare la qualit� dei servizi attraverso appropriati
indicatori;
-
I
risultati della valutazione vanno formulati con un linguaggio
comprensibile ai partecipanti al programma e devono essere considerati
validi da tutti gli interessati o, quanto meno, devono essere rilevate le
ragioni e la natura dei dissensi.
Il processo di valutazione
che si utilizza in �Progetto F.ER.RO.� pu� essere descritto come segue:
-----------------------------------
Figura 1 circa qui-----------------------------------------
-
si
acquisisce preliminarmente la disponibilit� del servizio interessato a
sottoporsi a valutazione, il servizio deve inoltre essere dotato di un
sufficiente sistema informativo;
-
si
sceglie e costruisce, assieme ad un gruppo di operatori del servizio, una
lista di indicatori che descrivono l'intervento territoriale;
-
si
raccolgono informazioni sulla soddisfazione degli utenti e sul contesto in
cui opera il servizio.
-
si
stende il rapporto di valutazione della qualit� sulla base dei punteggi
assegnati a ciascun indicatore, che possono fluttuare tra i valori massimo
(1) e minimo (0).
In base alle informazioni disponibili, nella nostra sperimentazione, si
sono ottenuti indicatori circa la qualit� della "policy" (linee
programmatiche); delle risorse (umane,
di struttura, le une in rapporto alle altre); dei programmi
(accessibilit�,
tempi d'attesa, accuratezza della documentazione clinica, formazione
permanente, proiezione territoriale, verifiche di lavoro); del volume
di attivit� (quantit�
ponderata e gamma delle prestazioni, dinamismo dello standard offerto), di processo
(capacit�
di attrazione e presa in carico, drop out, risposte all'urgenza, lavoro
riabilitativo, rapporti con le famiglie) - abbiamo utilizzato la
classificazione proposta da Saraceno ([8])
ed altri, pi� articolata della classica tripartizione in struttura, processo,
esito.
Le
informazioni di sfondo sono assimilabili ad indicatori di contesto
,
il test dei consumers a quelli di soddisfazione
.
Rispetto a
questa classificazione nei servizi lombardi valutati non � stato possibile
costruire indicatori di costi,
di impatto e
di esito .
3.
Le modalit� applicative: la "costruzione" degli
indicatori
Secondo
un modello di �conferenza di consenso�([9],[10],[11]),
che verr� poi applicato anche successivamente nella definizione di criteri e
standards, il gruppo di valutazione definisce, per ciascuna delle categorie
sopramenzionate, uno o pi� indicatori ritenuti significativi ai fini della
valutazione.
Scelti
gli indicatori, si procede all'individuazione del punteggio da attribuire a
ciascun indicatore.
Preliminarmente,
per ciascun indicatore viene fissata la fascia di fluttuazione della
prestazione attesa attraverso la definizione dei livelli massimo e minimo.
I livelli
massimo e minimo della "prestazione attesa" vengono fissati
ricorrendo a standards predefiniti, l� dove sono individuabili attraverso
specifiche indicazioni di programmazione (per es. standards strutturali e di
risorse) ovvero di letteratura (per es. tassi di morbilit�).
Per altri
casi, nei quali non � possibile ricorrere a questi riferimenti formalizzati
si utilizza lo strumento della "consensus conference", adattandolo
al contesto dei singoli servizi interessati.
Ad esempio
nelle due esperienze applicative fino ad ora realizzate il consenso circa la
determinazione dei criteri e la fissazione degli standards � venuto
attraverso una conferenza tra operatori e ricercatori-valutatori, ai quali
ultimi veniva riconosciuta l'autorit� di dirimere le situazioni di stallo
decisionale.
Solo
successivamente, dopo che si sono fissati gli indicatori con i relativi
standards, vengono prese in considerazione le informazioni raccolte e si
procede all'attribuzione del punteggio per ciascun indicatore.
I punteggi
degli indicatori, come gi� ricordato, oscillano tra un massimo ed un minimo:
al massimo � stato attribuito il valore di 1 ed al minimo quello di 0.
Graficamente l'insieme degli indicatori � pertanto rappresentabile sotto
forma di "onda di flusso" o sequenza di istogrammi.
4.
Ambiti di
applicazione: esempi
L�ambito
delle attivit� territoriali sottoposte a valutazione � composto da Centro
PsicoSociale, attivit� ambulatoriali, attivit� di centro diurno, attivit�
domiciliari e nel contesto. I centri psicosociali valutati appartengono ad
Unit� Operative di Psichiatria delle provincie di Bergamo, Mantova e Milano,
e verranno indicati, in modo anonimo, con i colori: bianco, blu, giallo, nero,
rosso, verde. Questo lavoro intende infatti proporre una riflessione
metodologica relativa alle esperienze di valutazione condotte. In altre sedi
sono stati presentati i rapporti di valutazione relativi ai diversi Centri
Psico Sociali.
Nelle due applicazioni fino a ora realizzate sono state sperimentate tre
potenzialit� dello strumento:
-
controllo di gestione, nei Servizi Psichiatrici Territoriali delle USSL di
Rozzano (MI) e Suzzara (MN),
-
ricerca,
negli stessi servizi,
-
formazione,
in quelli delle USSL bergamasche: Bergamo est e ovest, Zogno, Ponte S.
Pietro.
Vediamo ora alcuni esempi di utilizzo degli indicatori per attivit� di
valutazione.
Il primo esempio fotografa la qualit� di un servizio attraverso la
sequenza degli indicatori disponibili.
Nel caso di CPS Verde (Fig.
2), ricordata la mancanza di indicatori di costi, impatto ed esito, si
apprezzano punti di forza: la policy, la disponibilit� di risorse, il lavoro
riabilitativo e punti deboli: la scarsa accessibilit�, la scarsa flessibilit�
nella offerta di prestazioni, l'alto drop-out.
Nel caso di CPS Rosso (Fig:3), oggetto in parallelo della prima fase di
ricerca, costituiscono punti di forza: la chiarezza programmatoria, la fluidit�
delle comunicazioni interne, la capacit� di presa in carico anche in
condizioni d'urgenza, mentre punti deboli sono: le attivit� di formazione
permanente e le strutture.
Il secondo esempio � relativo alla sensibilit� dello strumento.
Vengono pertanto confrontati i valori degli indicatori rilevati in due centri
psico sociali (o CSM)
appartenenti alla stessa Unit� Operativa (o DSM).
La figura 4 evidenzia i differenziali presenti nella intera serie di
indicatori e si riferisce a CPS Giallo e CPS Nero. Il differenziale �
evidenziato dalla dimensione del segmento verticale. In alcuni casi
l�andamento dell�indicatore � omogeneo (presa in carico e drop out) in
altri del tutto discordante (tempi d�attesa e risposta alle urgenze).
La figura 5, che considera altri due CPS: Bianco e Blu, serve proprio ad
evidenziare le 4 aree di maggior variabilit�. Si tratta, in questo caso,
della proiezione territoriale (indicatore di programma), della quantit� e
gamma delle prestazioni (indicatore di volume di attivit�), della capacit�
di attrazione e presa in carico degli utenti psicotici (indicatori di
processo). Ricordiamo che anche i CPS Bianco e Blu appartengono alla stessa
Unit� Operativa di Psichiatria di Territorio.
La sensibilit�
dello strumento � stata confermata dagli operatori dei servizi valutati. Essi
infatti hanno concordato sulla attendibilit� della rilevazione che decrive
una discreta disomogeit� dei lor servizi, pur avendo presentato all'inizio
del percorso valutativo i rispettivi CPS, come componenti omogenee della
stessa unit� operativa.
Il terzo esempio � relativo all'utilizzo separato di singoli
indicatori, ed alla variabilit� rilevabile tra servizi appartenenti a
differenti aree geografiche della Regione Lombardia.
Rispetto all� indicatore di programma: �tempo d'attesa per il primo
accesso e l'accesso urgente� (Fig. 6) � possibile individuare una sola
condizione di insufficienza a fronte della omogenea buona performance degli
altri servizi.
Rispetto all� indicatore di d'attivit�: �quantit� e gamma delle
prestazioni� (fig. 7) � possibile osservare l'estrema variabilit� presente
nei servizi.
L'attivit� di valutazione prevede una conclusione utilizzabile per
procedure di miglioramento continuo della qualit�. Viene, infatti, consegnato
agli operatori del servizio il rapporto di valutazione di qualit� del
servizio, completo degli standards fissati, dei valori degli indicatori, del
risultato del test di soddisfazione dei consumers, di una sintesi finale che
segnala i punti di forza e di debolezza.
Se previsto
dal programma di valutazione, vengono inoltre indicati i servizi che hanno
presentato una migliore performance degli indicatori critici.
Sono cio�
rese disponibili informazioni che permettono agli operatori di progettare
interventi mirati al miglioramento della qualit�, anche attivando forme di
cooperazione con altri servizi.
Gli esempi
proposti sottolineano l'interesse dei servizi ad incrociare tali forme di
cooperazione per il miglioramento continuo, tra pari, della qualit� delle
prestazioni.
PARTE
SECONDA
1.
Alcuni problemi della attivit� di valutazione gestionale
-
valutazione gestionale interna ad un servizio;
-
ricerca
applicata alla definizione di linee guida e standards;
-
formazione
degli operatori del servizio.
2.
Cominciamo dalla coda.
L'ultimo,
ma non meno importante, dei problemi che la valutazione a fini gestionali deve
risolvere, riguarda la presentazione dei risultati in forma facilmente
leggibile ed immediatamente utilizzabile.
Tale
attivit� risponde, infatti, a necessit� di controllo-risposta analoghe a
quelle che affronta l'equipaggio di un aereo durante il volo, quando
facilmente e rapidamente si devono percepire, per correggerli, gli scostamenti
di rotta o gli slivellamenti di quota.
In
altri termini occorre semplificare al massimo il sistema di indicatori che si
utilizza. Scegliere tra i disponibili i pi� sensibili, ed utilizzare un
sistema di lettura standardizzato.
Ad
esempio, l'efficienza di un reparto ospedaliero pu� essere descritta col
nomogramma di Barber, ed essere di conseguenza di immediata ed
"universale" lettura ([12]).
Prendiamo
per spiegarci i due indicatori che, in progetto F.ER.RO, descrivono la qualit�
dell'attivit� del servizio psichiatrico territoriale. Il primo descrive il
volume e la gamma delle prestazioni, il secondo rileva il dinamismo/
flessibilit� nell'offerta di prestazioni.
Qui
di seguito viene descritta la procedura che porta a misurare i due indicatori.
Baster� procedere nella lettura per sentire, legittimamente, la necessit� di
avere una rappresentazione sintetica e chiara del risultato a cui si arriva.
-
si
sono raccolte le informazioni disponibili ed attendibili circa le attivit�;
nel nostro caso il sistema informativo lombardo richiede dati, con valore
ufficiale, sul tipo (lista chiusa ad 11 voci, dalla visita colloquio, al
gruppo riabilitativo), sulla sede e sugli operatori che eseguono
l'intervento;
-
si
sono elaborati i criteri di ponderazione delle differenti attivit�,
secondo il modello di Lavik ([13]),
modificato;
-
si
� costruita la tabella delle prestazioni, per ciascuna indicando il
punteggio assegnato - presa cio� come unit� di misura la visita
colloquio eseguita in sede da un operatore verso un singolo utente, alla
quale si � assegnato valore 1, a tutte le altre si � attribuito un
valore (da 0,5 = somministrazione farmaci a 3 = psicoterapia di gruppo) in
base alla complessit� tecnica ed al carico di lavoro necessari;
-
si
� calcolata l'attivit� globale, utilizzando la tabella di conversione,
come insieme di visite equivalenti in sede;
-
si
� eseguito il confronto con gli standards, precedentemente fissati a
parte, utilizzando i seguenti parametri: 1- frequenza relativa (peso
percentuale) di esecuzione delle differenti prestazioni; 2- numero medio
di prestazioni per operatore (carico di lavoro); 3- numero medio di
interventi per utente (intensit� di trattamento;
-
si
� calcolato, automaticamente, il valore numerico dell'indicatore (min. 0
- max. 1) - se ai due estremi di un segmento fissiamo i valori minimo e
massimo corrispondenti allo standard, il punteggio dell' indicatore �
individuato dal punto cui corrispondono i dati dell'attivit� del servizio
valutato, espressi nel modo descritto precedentemente.
Senza
ripercorrere tutta la procedura, vediamo i punti cruciali:
-
in
primo luogo occorre individuare la prestazione leader, (in genere
corrisponde alla gi� indicata visita colloquio in sede);
-
quindi
vanno indicate le prestazioni atipiche delle quali si rileva la intensit�
relativa: nel nostro caso interventi fuori sede e/o eseguiti da due o pi�
operatori e/o rivolti verso un gruppo di utenti. Anche in questo caso la
procedura si conclude con il calcolo automatico del punteggio
dell'indicatore - rapporto tra i valori ottenuti e lo standard - sulla
solita scala da 0 a 1.
Dopo
questa lettura come non condividere la seguente domanda: �E� possibile
descrivere in forma sintetica, facilmente leggibile e prontamente
utilizzabile, sequenze complesse, come quelle appena descritte?�
Progetto
F.ER.RO mediante il quadrante delle attivit� del servizio psichiatrico
territoriale consente di leggere, in maniera sintetica i due indicatori:
volume e gamma delle prestazioni e dinamismo/ flessibilit� nell'offerta di
prestazioni.
----------------------fig
. 9 circa qui-------------------------------------------------
Se
su due assi cartesiani collochiamo la scala dei punteggi rispettivamente del
primo e del secondo indicatore di attivit�, il servizio valutato, a secondo
che si posizioni in una delle quattro aree del nostro quadrante, potr�
avvicinarsi ad una delle quattro tipologie seguenti:
-
servizio
con gamma/volume ridotti ed alta flessibilit�
-
servizio
con gamma/volume ridotti e bassa flessibilit�
-
servizio
con gamma/volume elevati ed alta flessibilit�
-
servizio
con gamma/volume elevati e bassa flessibilit�
La ripetizione
periodica della rilevazione (analisi del trend) ci metter� in condizione sia
di valutare l'efficacia delle correzioni di rotta messe in atto che di
deciderne eventuali altre.
3.
La valutazione gestionale in genere considera il punto di
vista di tecnici, operatori e valutatori.
Si pone il problema, il secondo che qui viene
discusso, di come rilevare ed utilizzare il punto di vista del destinatario
dell�intervento e delle persone a lui vicine (i consumers) - con questo
termine si indicano sia i consumatori come singoli, utente, familiare, etc.,
che il gruppo degli utilizzatori.
Nel circolo
"virtuoso" dell'intervento sappiamo bene quanto sia importante la
soddisfazione di chi dell'intervento � utilizzatore. Da tale soddisfazione
deriva infatti lo stimolo ad assumere un ruolo attivo, partecipe. Dalla
soddisfazione deriva la spinta ad investire nella relazione con il servizio.
Del
resto � noto che in psichiatria l�intervento migliora se si attivano le
risorse, in primo luogo psicologiche, di cui sono titolari gli utilizzatori.
II consumatore di cure pu� assumere il ruolo di produttore di salute.
In altri
contesti per descrivere questa doppia funzione di produttori ed utilizzatori
si � coniato il termine di prosumer.
Nella
esperienza considerata abbiamo preferito mantenere il termine di consumer, in
quanto ci � parso ancora prevalente il ruolo di utilizzatore.
Come misurare,
dunque, la soddisfazione in condizioni di routine?
Riferiamo qui
brevemente di un questionario (test di soddisfazione) di semplice compilazione
che interroga l'utente sulla sua soddisfazione per la prestazione ricevuta.
(Si veda in appendice).
Sono
considerate le seguenti aree:
-
relazione
con gli operatori,
-
effetti
(efficacia) delle cure ricevute,
-
adeguatezza
delle informazioni ricevute,
-
accoglienza
e gradevolezza della struttura.
Naturalmente il questionario messo a punto ed il
metodo di somministrazione utilizzato non consentono una lettura
�assoluta� della soddisfazione degli utilizzatori. Ad esempio, il fatto
che il servizio intervisti gli utenti in carico, ma non i persi di vista,
determina uno slivellamento verso l�alto del risultato del test.
Questionari,
come quello da noi utilizzato, hanno per� il grande vantaggio di poter essere
applicati con regolarit� dai servizi.
Se un gruppo
di lavoro, un�area professionale, un setting di trattamento si mostreranno
particolarmente refrattari alla somministrazione di un test di questa
semplicit�, ci si dovr� chiedere se, in realt�, non sia in presenza di una
indisponibilit� ad essere valutati, tout court, da un qualsiasi altro terzo
soggetto.
Oggi tale
atteggiamento, sostanzialmente autoreferenziale, non pu� essere accettato ed
� per questo che, a nostro avviso, non pu� essere sottoposto a valutazione
un servizio che non dimostri di rilevare - come, importa relativamente -
l�opinione dei consumatori.
Ci� non
significa che i servizi debbano usare i test in modo acritico. Come abbiamo
visto i risultati non vanno presi alla lettera, ma letti in funzione dei
progetti di miglioramento.
Ad esempio,
anche se la soddisfazione globale risulta buona, sar� quasi sempre
rintracciabile un�area di relativa minor soddisfazione. E� il caso dei
servizi che hanno partecipato alla nostra ricerca: all�interno di un
giudizio globalmente positivo, � risultata critica l�area relativa alla
qualit� delle informazioni ricevute. E in quest� area si sono progettate
azioni che migliorassero la performance del servizio.
Un altro
utilizzo dei risultati potr� essere fatto lungo l�asse temporale. La
somministrazione ripetuta periodicamente del test fornir� sia elementi per
analizzare il trend del servizio che il risultato di eventuali interventi di
miglioramento messi in atto tra due rilevazioni.
Infine, una
terza lettura dei risultati del sondaggio potr� riguardare il confronto con
indicatori che considerino analoghe aree del servizio. E� il caso, in
progetto F.ER.RO. delle domande e degli indicatori che esaminano
l�accoglienza e la gradevolezza della struttura.
In tutti i
servizi esaminati abbiamo rilevato che gli utilizzatori erano maggiormente
soddisfatti della gradevolezza ed accoglienza del CPS frequentato rispetto al
giudizio, tradotto in indicatore, espresso dal gruppo professionale dei
valutatori.
In conclusione
ci sembra si possa affermare che la rilevazione, in condizioni di routine,
della soddisfazione degli utilizzatori � attualmente possibile e va
raccomandata perch� pu� essere un�ottimo strumento che migliora le capacit�
di ascolto e di progetto del servizio.
4.
Il problema dei fattori esterni
Un terzo problema con cui si confronta la valutazione gestionale � il
seguente: vi sono fattori esterni al servizio psichiatrico territoriale che
influenzano la buona qualit� agendo sui caratteri della domanda psichiatrica
e di conseguenza sulla adeguatezza delle risposte?
Ad esempio: la
qualit� della dotazione in risorse strutturali (numero e professionalit�
degli operatori, numero e collocazione degli ambulatori) pu� essere
modificata dalle variazioni dell'atteggiamento dei medici di medicina
generale, che si orientano in forma cospicua all'invio degli assistiti al
servizio o viceversa.
Il nostro
sistema di valutazione prevede che si raccolgano parecchie informazioni sul
contesto operativo del servizio, in particolare sulla attivit� di altre
strutture psichiatriche presenti nella zona (indicatori di contesto).
Importante ci
sembra avere a disposizione ed eventualmente discutere le informazioni che
riguardano il ricorso al ricovero psichiatrico.
La buona
qualit� del servizio psichiatrico territoriale non pu� prescindere, infatti,
da un appropriato ricorso alla ospedalizzazione.
Di quali
informazioni abbiamo bisogno per stimare il rischio di un improprio ricorso al
ricovero psichiatrico?
Chiediamoci
innanzitutto per quali fattori il ricovero (psichiatrico) pu� essere deciso
senza relazione con il bisogno presente.
Ne sono
descritti due, uno di carattere strutturale, il secondo che attiene piuttosto
alla cultura professionale ed al processo operativo
Il primo, noto
come legge di Roemer ([14]),
attribuisce il livello di utilizzo alla quantit� della offerta.
E' quanto gi�
nel 1850 osservava E. Jarvis ([15]),
allorch�, studiando la prevalenza delle malattie mentali attraverso i
ricoveri in ospedale psichiatrico, evidenziava l'esistenza di una correlazione
inversa tra ricorso al ricovero e distanza dell'ospedale dal luogo di
residenza.
Il secondo,
ipotizzato da Wenneberg [16],
attribuisce la variabilit� del ricorso all'ospedalizzazione al grado di
incertezza nella "practice style" di chi decide cosa fare (medico o
altri).
In definitiva
il ricovero pu� essere deciso in relazione:
-
ai
bisogni dell'utente,
-
alla
disponibilit� ed accessibilit� delle strutture,
-
alla
cultura del committente ed al processo operativo.
Ci spieghiamo
con un esempio. Individuiamo tre citt�, �di fantasia�, che chiameremo
�Hospital city�, �Country town�, e �Standard ville� e consideriamo
che i rispettivi servizi psichiatrici territoriali rilevino l�andamento
dell�indicatore ricovero psichiatrico.
Cominciamo con
il servizio psichiatrico territoriale di "Hospital City". Una citt�
che, a fronte di una popolazione di 500.000 abitanti, abbia un articolato
sistema di strutture psichiatriche di degenza pubbliche, private ed
universitarie, con un tasso di 40 letti per 100.000 abitanti.
Il nostro
servizio psichiatrico territoriale deve sapere che, anche se gli indicatori
gli attribuiscono una buona qualit�, � molto probabile che di tale qualit�
usufruiscano solo parzialmente i residenti della zona e che invece altri
utenti potenziali siano indirizzati impropriamente al ricovero psichiatrico.
Infatti, il
tasso di posti letto disponibili � molto superiore allo standard di posti
letto suggerito di 5-8 per 100.000 abitanti (Hafner,Tansella)
([17],
[18]).
A questo punto non ci sorprenderemo nel rilevare che i tassi di ricovero dei
residenti di "hospital city" sono tra i pi� alti della regione di
riferimento.
�Country town�, al contrario, � una citt� priva di posti letto
psichiatrici, per lo stesso ragionamento sopra esposto, il suo servizio
territoriale si aspetta che non siano soddisfatte tutte le domande appropriate
di ricovero, e vi siano tassi eccessivamente bassi di
prescrizione/utilizzazione del ricovero psichiatrico.
Sino ad ora
abbiamo visto come una variabile esterna al servizio psichiatrico
territoriale: l�offerta di letti psichiatrici, possa influenzare il ricorso
al ricovero psichiatrico, in forme e quantit�, non appropriate, producendo,
in conseguenza, una caduta della qualit� globale delle cure psichiatriche.
I casi di
�Hospital city� e �Country town� rappresentano un problema di
programmazione, di direzione strategica ed allocazione di risorse: come �
possibile ridurre i letti di � Hospital city�, come viceversa allocarne a
�Country town�?
�Standard ville� propone una situazione ancora pi� interessante per
il nostro ragionamento, che riguarda l�utilizzo di strumenti di valutazione
per la gestione ed il miglioramento della qualit�. Si tratta, infatti, di una
citt� dotata di un proporzionato numero di letti psichiatrici. In questo
caso, pertanto, la variabilit� nell�andamento del ricorso al ricovero dovr�
essere necessariamente correlata alla �practice style� dei committenti,
servizio psichiatrico territoriale compreso.
Quest�
ultimo potr� progettare, se vi fossero tassi di ricovero elevati, interventi
di miglioramento che riducano il grado di incertezza presente nel processo di
cura.
La conclusione che possiamo trarre � dunque la seguente: la buona
qualit� di un servizio pu�, a volte, apparire piuttosto che essere realmente
tale. Pu� esservi buona qualit� di strutture e processi interni di
trattamento, ma impossibilit� di accesso per una parte degli utilizzatori
potenziali. Oppure, al contrario, il servizio territoriale pu� essere
impropriamente utilizzato, in quanto surroga la indisponibilit� di altre
risposte (posti letto, medici di base, agenzie sociali, etc.).
Tutto ci�
dipende, a volte, da fattori esterni al servizio, difficilmente controllabili,
che richiedono interventi di riprogrammazione della allocazione delle risorse,
altre volte, da fattori interni al servizio sui quali � possibile un
intervento diretto.
Per queste
ragioni l�utilizzo di indicatori di contesto e di impatto, come sono il
tasso di posti letto psichiatrici disponibili nell'area servita dal servizio
psichiatrico territoriale, il tasso di ricoveri psichiatrici e di trattamenti
sanitari obbligatori di residenti nel bacino d'utenza serve a leggere la
qualit� del servizio psichiatrico territoriale.
5.
Limiti strutturali dei sistemi di valutazione gestionale alla
cui generazione appartiene progetto F.ER.RO
-
Progetto F.ER.RO rappresenta uno strumento di valutazione, che esamina il
servizio psichiatrico territoriale nella sua dimensione globale.
-
Progetto
F.ER.RO elabora sintesi delle informazioni e degli indicatori (vedi
quadrante delle attivit�); tiene conto, seppur parzialmente, del punto di
vista dei consumers (vedi test di soddisfazione); contestualizza il
servizio territoriale oggetto di valutazione (vedi indicatori di contesto
e di impatto per il ricovero psichiatrico).
Si presta pertanto ad essere utilizzato per procedure di miglioramento
continuo della qualit� (C.Q.I.), che consentono, di volta in volta, di
orientare il cambiamento verso l'area di maggior criticit�.
Riprendiamo,
per spiegarci, la questione: ricovero psichiatrico.
Ipotizziamo
che gli indicatori segnalino, come molto probabile, un non appropriato ricorso
al ricovero psichiatrico, il servizio potr� progettare azioni per:
-
ridurre l'incertezza della propria "practice style";
-
ridurre
l'incertezza di altri committenti, particolarmente forti (medici di
medicina generale, familiari degli utenti ricoverati);
-
suggerire
modifiche nella allocazione delle risorse.
-
altra
azione.
Dagli esempi
sin qui fatti si possono dedurre anche i tre limiti fondamentali della attivit�
di valutazione basata sui sistemi informativi attualmente disponibili:
-
non consentono di collegare la valutazione agli esiti dell'interventi;
-
non
consentono la valutazione dei costi degli interventi in rapporto alla
efficacia;
-
non
consentono di collegare l'attivit� di valutazione, in "tempo
reale", alle altre attivit� del servizio.
Del primo limite si � scritto in altra sede
([19]).
Degli altri
due ci occupiamo in questa sede ed in forma coordinata. A nostro avviso vi �
infatti una dipendenza dell'ultimo limite (tempo reale) dal secondo
(costo/efficacia).
L'analisi dei
costi dipende essenzialmente dalle informazioni sul consumo (costi) dei
fattori produttivi impiegati (risorse umane, strutture, beni e servizi).
La base su cui
si elaborano le previsioni � costituita dalla spesa gi� sostenuta: la spesa
storica.
In sostanza:
-
se, relativamente alle attivit� disponiamo di informazioni sulla loro
dimensione globale,
-
se
relativamente ai costi definiamo il budget sulla base dei fattori
produttivi,
Analizzeremo
dei dati di consuntivo. Sapremo quanto ci � costato il servizio psichiatrico
territoriale nel periodo considerato, e su questa base faremo le previsioni.
Non potremo
invece eseguire la valutazione medico-economica dei "singoli trattamenti
efficaci", mentre li mettiamo in atto.
Non sar� cio�
possibile il controllo di gestione, inteso come attivit� di valutazione
basata sulla conoscenza del rapporto costo-efficacia di ciascun intervento in
corso, secondo i principi della contabilit� economica.
Per riassumere
oggi non abbiamo informazioni circa:
-
la
dimensione dei bisogni psico-sociali e sanitari di cui ciascun utente �
portatore;
-
la
tipologia/appropriatezza degli interventi attivati.
Il limite,
dunque, dei sistemi informativi oggi utilizzati deriva dalla assenza di
informazioni che specifichino la dimensione del bisogno/trattamento del
singolo utilizzatore.
E di
conseguenza dalla impossibilit� di integrare la dimensione globale della
valutazione con quella specifica.
I sistemi informativi che integrano le due dimensioni dell'intervento:
quella globale e quella specifica, consentono quella che Wing definisce:
"analisi dei bisogni epidemiologicamente fondata", attraverso l�intergazione
bottom up e top down dei flussi informativi
([20],
[21]).
-
Primo
problema: raggruppamento in classi omogenee delle patologie/problemi
rispetto alla tipologia ed intensit� del trattamento (applicazione alla
psichiatria del modello DRG's, descrizione dei patterns di trattamento
rilevati con i registri psichiatrici).
-
Secondo
problema: definizione di standards di trattamento (indicazioni al
trattamento e costi)
-
Terzo
problema: nuovi supporti informatici per la raccolta ed elaborazione delle
informazioni (lettura ottica, sistemi automatici di reporting).
Consideriamo, ad esempio, il sistema informativo adottato dal servizio
sanitario pubblico francese, gi� in fase di utilizzo operativo da qualche
anno.
A partire dal
1984 il "Programme de Medicalisation des Systemes d'Information" (PMSI)
([22],
[23])
� stato sviluppato per i servizi ospedalieri di breve degenza delle specialit�
mediche, chirurgiche, ostetriche. Si basa su "groupes homog�nes des
malades" (GHM) aggregati sulla base di criteri anagrafici, del quadro
clinico, degli atti sanitari ricevuti.
Nel 1989 �
stata decisa la generalizzazione del sistema informativo a tutto il servizio
sanitario, compreso il settore psichiatrico.
Per promuovere
ed implementare il PMSI in ciascun dipartimento psichiatrico � stato
istituito il DIM (Departement pour l'information medicale, diretto da uno
psichiatra. Per comprendere il significato di questa attribuzione di
responsabilit�, ricordiamo che nel sistema francese le funzioni manageriali e
quelle sanitarie sono rigidamente separate.
Per adattare
il PMSI ai servizi psichiatrici vengono affrontati i problemi che derivano
dalle seguenti specificit� della psichiatria:
-
lo
stesso paziente pu� accedere a differenti settings sia ospedalieri che
territoriali e residenziali;
-
esiste
la diversit� e multidisciplinariet� delle pratiche.
-
circa il paziente, viene introdotto il termine di situazione
medico-sociale che descrive anche la parte sociale del bisogno
-
circa
i trattamenti vengono previsti anche quelli non in condizione di degenza ([24]).
-
La
prima, riguarda l'utente ed il suo bisogno, che vengono valutati in
relazione all'et�, alla diagnosi, al carico sociale. E' possibile
aggregare le informazioni in modo tale da ordinare un numero definito di
condizioni medico-sociali (24 nell'esempio cui ci riferiamo).
-
La
seconda riguarda la risposta del servizio. Il pattern � definito dalla
sede (territorio, residenza, degenza) e dalla intensit� dell'intervento.
Anche in questo caso otterremo un numero definito di patterns (16
nell'esempio).
-
La
terza ed ultima fase consiste nell'incrociare condizione medico-sociale e
pattern di trattamento, cos� da assegnare l'utente ad una delle classi
omogenee (nell'esempio avremo a disposizione 384 classi omogenee - 24
condizioni medico sociali moltiplicate per 16 patterns di trattamento).
Siamo cos� in grado di fissare il costo per utente nel momento stesso
in cui descriviamo la condizione medico-sociale ed impostiamo, sulla base di
protocolli, il trattamento.
Ma potremo
anche incentivare, con specifici finanziamenti aggiuntivi, sia la presa in
carico di definite condizioni medico sociali (ad
esempio le pi� complesse) sia l'attivazione di uno specifico pattern (ad
esempio a prevalente sede extraospedaliera).
Infine potremo
negoziare il budget sulla base della documentazione dei costi evitati, sempre
riferiti ai singoli casi, (ricadute, disabilit�, etc.).
IN
CONCLUSIONE
Progetto
F.ER.RO, come strumento di valutazione, � stato sviluppato all'interno di
alcuni servizi psichiatrici territoriali, che lo hanno utilizzato per:
-
stimolare l'atteggiamento valutativo, come risorsa stabile del servizio;
-
pilotare
il servizio, seppur in modo grezzo o grossolano, ("dove siamo, dove
andiamo") .
Il sistema
informativo utilizzato appartiene alla generazione dei sistemi
"amministrativi", attivati per monitorare la crescita, in genere su
scala regionale, del sistema psichiatrico territoriale.
Consente al
massimo, con qualche adattamento ed integrazione, di valutare la dimensione
globale del trattamento, limitatamente ai caratteri di struttura e processo.
Il passaggio
alla valutazione della qualit� dei singoli trattamenti richiede la
disponibilit� di una nuova generazione di sistemi informativi.
E, ancora
prima, la elaborazione di:
-
linee guida circa le indicazioni e modalit� d'uso dei singoli
trattamenti,
-
criteri
condivisi per definire i raggruppamenti omogenei di utenti.
Risolti questi problemi non sar� certo difficile, per la tecnologia
informatica, fornirci supporti che soddisfino la metafora del "tempo
reale".
RIASSUNTO
Viene presentata una esperienza di valutazione della qualit� in
psichiatria. Si tratta di una ricerca-intervento che ha coinvolto alcuni
Centri Psico Sociali della Lombardia. E� stata applicata una metodologia
�Progetto F:ER:RO� basata sulle indicazioni presenti nel documento OMS
�Quality Assurance in Mental Health�.
Vengono
presentati i risultati sotto forma di indicatori di qualit�. Vengono proposti
alcuni esempi: il primo fornisce il profilo complessivo di qualit� di un CPS;
nel secondo si esamina la sensibilit� dello strumento di valutazione; col
terzo si suggerisce l�utilizzo esteso di singoli indicatori per valutare
servizi appartenenti a specifiche aree geografiche o amministrative.
Vengono
successivamente discussi alcuni problemi relativi alle attivit� di
valutazione a fini di gestione dei servizi.
Il problema
della lettura degli indicatori e della loro presentazione.
Il problema
della valutazione dei servizi da parte degli utilizzatori.
Il problema
della contestualizzazione dei risultati della valutazione nel contesto e
collegato a quest�ultimo il problema dei fattori esterni al servizio che ne
influenzano la qualit�.
Infine vengono
proposti alcuni limiti strutturali che contraddistinguono i sistemi di
valutazione alla cui generazione appartiene progetto F.ER.RO: valutazione
degli esiti, valutazione costo/efficacia, valutazione on line.
In conclusione
si evidenziano le due principali funzioni cui la ricerca-intervento ha
assolto: stimolare l�attegiamento valutativo come risorsa del servizio;
pilotare il servizio verso progetti di miglioramento.
SUMMARY
An
experience on quality assesment in psychiatry is here presented. It was a
research-intervention which involved a number of Psyco-Social Centers
(community based services) in
Lombardy
. A "F.ER.RO Project"
methodology was applied, based on indications from the WHO "Quality
Assurance in Mental Health" project.
Results
are presented in the form of quality indicators. Some examples are given: the
first one provides the overall profile of a CPS; in the second one the
sensitivity of the evaluation tool is examined; in the third one the extended
use of single indicators is suggested for the evaluation of services belonging
to specific geographical or administrative areas.
After
that some problems, related to the activities of evaluation for services
management, are discussed.
The
problem of indicators reading and presenting.
The
problem of services evaluation by the users.
The
problem of inserting the evaluation results into the context and, connected
with this, the problem of factors external to the service which affect its
quality.
Finally
some typical structural limits of the evaluation systems generation to which
the F.ER.RO Project belongs: outcome and effectiveness evaluation, cost/efficiency
evaluation, on line evaluation.
In
conclusion the two principal roles played by the research-intervention are
stressed: to stimulate the evaluating attitude as a resource of the service;
to drive the service towards improvement projects.
BIBLIOGRAFIA